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Esercito cinese. Riassume il quadro di un paese in gran parte non spaventato più di tanto dalla pandemia di COVID-19.
Realizzando in modo aggressivo i suoi approviggionamenti nucleari e contemporaneamente addestrando le sue forze armate.
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Pechino investe per accrescere la propria economia
“Nonostante la pandemia di COVID-19, Pechino ha aumentato i suoi sforzi per migliorare ed accrescere la sua economia a livello mondiale.”
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Compreso il consolidamento della sua crescita economica, il rafforzamento delle sue forze armate e l’imposizione di un ruolo più importante negli affari globali”.
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Quanto riportato nel rapporto di quasi 200 pagine stilato dal governo cinese, obbligatorio per legge e presentato al Congresso dal 2000.
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La pandemia, che si è manifestata prima come un insieme di infezioni in Cina e ha bloccato gran parte del mondo, ha anche finito per essere “una forza trainante dietro gli sforzi di politica estera [della Cina]”, afferma il rapporto.
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La difesa di pechino dall’accuse del COVID-19
“Pechino ha cercato di allontanare qualsiasi accusa per il virus come arma biologica e la sua diffusione iniziale e di capitalizzare la sua narrativa di successo interno e assistenza straniera”.
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Il Dipartimento della Difesa ha scoperto che l’esercito cinese ha utilizzato la pandemia per dispiegarsi all’estero e costruire legami più stretti con gli eserciti stranieri attraverso gli aiuti relativi al COVID-19.
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Nel frattempo, l’esercito cinese, nonostante la pandemia e gli scontri in India, è riuscito ad accelerare l’addestramento militare e la messa in campo di nuove tecnologie militari.
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Il Rapporto tra Stati uniti e Cina
Di conseguenza, il Pentagono ritiene che i leader cinesi “sono sempre più intenzionati a confrontarsi con gli Stati Uniti”, che considerano “sempre più determinati a bloccarli”.
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Il rapporto fa eco alle preoccupazioni degli alti dirigenti delle forze armate statunitensi sul ritmo con cui la Cina stà crescendo.
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Il rapporto afferma che la Cina mira a migliorare le sue forze armate per renderle tra le migliori al mondo entro il 2049.
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A parte le proiezioni militari, il rapporto fa anche più luce su come i funzionari statunitensi hanno interagito con le loro controparti cinesi nel 2020.
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In particolare, fornisce maggiori dettagli sul rapporto del generale Mark Milley, alla sua controparte cinese negli ultimi mesi di presidenza di Donald Trump.
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Il rapporto spiega che due appelli sono avvenuti “sotto la direzione dell’allora Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Mark Esper”.
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Che, nel suo appello, Milley stava affrontando “la diffusa speculazione nei media [cinesi] secondo cui gli Stati Uniti avrebbero deliberatamente istigato un conflitto .. . nel Mar Cinese Meridionale.”
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La chiamata di Milley ha fatto seguito a quella fatta 10 giorni prima dal vice segretario alla Difesa per la Cina.
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I funzionari del Pentagono hanno anche evidenziato i risultati del rapporto sull’arsenale nucleare cinese, che “sta superando il ritmo e le dimensioni del DoD previsto nel 2020”.
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Il documento afferma che la Cina potrebbe avere “fino a 700 testate nucleari consegnabili entro il 2027” e sta sparando per “almeno 1.000 testate entro il 2030”.
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Attualmente, l’arsenale nucleare cinese è stimato dallo Stockholm International Peace Research Institute in 320 testate, mentre Stati Uniti e Russia ne hanno circa 6.000 ciascuna.
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Negli ultimi mesi, le immagini satellitari private hanno rivelato un grande aumento di silos missilistici che gli esperti hanno definito un “accumulo nucleare senza precedenti”.
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L’ultimo rapporto del Dipartimento della Difesa conferma che la Cina “sta costruendo centinaia di nuovi silos per missili balistici intercontinentali ed è sull’orlo di una grande espansione paragonabile a quella intrapresa da altre grandi potenze”.
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In definitiva, il 21° rapporto del Dipartimento della Difesa sulla potenza militare cinese dipinge il quadro di una forza in rapida modernizzazione e crescita.
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Che è lontana dal “grande ma per lo più arcaico esercito che era poco adatto alle ambizioni a lungo termine [della Cina]” descritto nel primo rapporto a Congresso nel 2000.
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