Guerra Iran Israele: Le Frecce e Missili di Teheran

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Contenuto

I. Potere Missilistico Iraniano: Crescita e Contesto di Guerra Iran Israele

Guerra Iran Israele. Il programma missilistico iraniano rappresenta la più vasta e diversificata capacità balistica del Medio Oriente, comprendendo un’ampia gamma di missili a corto e medio raggio. Le sue origini sono profondamente radicate nella guerra Iran-Iraq (1980-88), un periodo in cui l’Iran si trovò vulnerabile agli attacchi missilistici iracheni e privo di una forza aerea moderna adeguata a una risposta efficace. Questa carenza strategica spinse Teheran a sviluppare un proprio arsenale missilistico come mezzo per compensare le sue debolezze convenzionali e stabilire una deterrenza credibile.  

Inizialmente, l’Iran ottenne i suoi primi missili balistici, venti Scud-B di fabbricazione sovietica, dalla Libia nel 1984. Successivamente, il programma si espanse attraverso l’acquisizione di derivati Scud e lanciatori dalla Corea del Nord e dalla Cina. Questa fase iniziale di dipendenza esterna si è poi evoluta in un significativo sforzo di produzione indigena e di ingegneria inversa, volto a garantire l’autosufficienza a lungo termine in questo settore critico della difesa. L’investimento continuo nel programma missilistico, nonostante le severe sanzioni internazionali, sottolinea la percezione iraniana dei missili non come un mero strumento militare, ma come un pilastro fondamentale della sicurezza nazionale e della sopravvivenza del regime in un ambiente regionale ostile. Questa origine profonda implica che l’impegno dell’Iran nel suo programma missilistico è intrinsecamente radicato e difficilmente sarà abbandonato solo attraverso pressioni esterne.  

Il termine “missili-frecce”, sebbene non si riferisca a una specifica categoria di missile iraniano, è interpretato in questo contesto come un riferimento all’intero arsenale di missili balistici e a guida di precisione dell’Iran, in particolare quelli impiegati in recenti operazioni contro Israele. Questo programma è un elemento centrale della dottrina militare iraniana, fungendo da strumento di deterrenza e di diplomazia. I missili sono impiegati per scoraggiare gli avversari regionali, supportare i proxy e rafforzare le capacità di difesa nazionale. La loro importanza è cresciuta in modo significativo, in particolare durante l’escalation della crisi nucleare tra il 2006 e il 2013, quando le minacce di azioni militari da parte di Israele e degli Stati Uniti hanno ulteriormente cementato il loro ruolo di deterrente convenzionale.  

II. Missili Balistici Iraniani: Tipi e Caratteristiche

L’arsenale missilistico iraniano è vasto e diversificato, classificato principalmente in missili balistici a corto raggio (SRBMs), con gittate tra 300 e 1.000 km, e missili balistici a medio raggio (MRBMs), con gittate tra 1.000 e 3.000 km. L’Iran ha dichiarato un limite autoimposto di 2.000 km per la gittata dei suoi missili operativi, sebbene alcuni sistemi possano teoricamente superare tale soglia.  

Sistemi di Propulsione e Missili Chiave

L’Iran impiega sia missili a propellente liquido che a propellente solido, ciascuno con vantaggi e svantaggi operativi distinti.

Missili a Propellente Liquido: Questi missili, come lo Shahab-1 e lo Shahab-2, sono SRBM con gittate rispettivamente di 350 km e 750 km. Il  

Qiam-1 è un altro SRBM a propellente liquido con una gittata di 750 km e un sistema di puntamento intelligente. Una versione modificata del Qiam-1, dotata di un Veicolo di Rientro Manovrabile (MaRV), è stata impiegata in un attacco nel gennaio 2020, indicando una ricerca di maggiore precisione e capacità evasive.  

La famiglia Shahab-3 e le sue varianti, come il Ghadr, sono MRBM a propellente liquido con gittate che vanno da 1.200 km a 2.100 km. Il Ghadr, in particolare, rappresenta un’evoluzione dello Shahab-3, con gittate comprese tra 1.350 km (Ghadr-S) e 1.950 km (Ghadr-F). La sua testata è stata riprogettata per migliorare l’aerodinamica e la precisione, riducendo significativamente l’Errore Circolare Probabile (CEP) da 2.500 metri a un intervallo tra 100 e 300 metri.  

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Il Khorramshahr è un MRBM a propellente liquido con una gittata di 2.000 km, notevole per la sua capacità di trasportare testate multiple. L’  

Emad, una variante migliorata dello Shahab-3, è il primo missile iraniano a guida di precisione, vantando una precisione avanzata e un CEP di soli 50 metri con una gittata di 2.000 km.  

I missili a propellente liquido, sebbene capaci di gittate maggiori e carichi utili più pesanti, richiedono una manutenzione logistica più complessa e tempi di preparazione al lancio più lunghi, rendendoli potenzialmente più vulnerabili agli attacchi preventivi.  

Missili a Propellente Solido: L’Iran ha compiuto progressi significativi nello sviluppo di missili a propellente solido, che offrono una prontezza al lancio più rapida e una maggiore mobilità. La  

famiglia Fateh-110 è una serie di SRBM a propellente solido, che include il Fateh-110 (300 km), il Fateh-313 (500 km) e lo Zolfaghar (750 km). Questi missili hanno visto miglioramenti nella gittata (fino a 1.400 km rivendicati) e nella precisione grazie all’incorporazione di sistemi di guida terminale. In particolare, il Fateh-313 e altri missili a propellente solido hanno dimostrato un’alta precisione, raggiungendo un CEP di 60 metri a gittate superiori a 1.300 km.  

L’Haj Qasem è un MRBM a propellente solido con una gittata stimata di 1.400 km, progettato per eludere le difese missilistiche avversarie. Il  

Qassem Basir, una variante migliorata dell’Haj Qasem, presenta precisione e meccanismi di evasione avanzati, con una gittata di 1.200 km. Questo missile a propellente solido offre una rapida prontezza al lancio e incorpora un cercatore elettro-ottico/infrarosso combinato con un sistema di navigazione inerziale.  

Il Kheibar Shekan è un missile balistico a precisione con una gittata di 1.450 km, specificamente progettato per penetrare i sistemi di difesa aerea avanzati. È propulso da un motore a due stadi a propellente solido, che ne consente una preparazione al lancio più rapida rispetto ai sistemi a propellente liquido. Il  

Sejjil è un MRBM a due stadi a propellente solido con una gittata di 2.000 km.  

Sebbene i missili a propellente solido offrano maggiore prontezza e mobilità, possono comportare costi più elevati per lo stoccaggio e la manutenzione del propellente. La priorità a lungo termine dell’Iran nello sviluppo missilistico è chiaramente orientata verso i sistemi a propellente solido.  

Lo sviluppo simultaneo di missili a propellente liquido e solido da parte dell’Iran non è casuale, ma riflette una sofisticata strategia di bilanciamento delle capacità. I sistemi a propellente liquido sono stati storicamente più accessibili tecnologicamente e possono raggiungere gittate maggiori con carichi utili più pesanti. Tuttavia, la loro complessità logistica e i tempi di preparazione al lancio li rendono vulnerabili. Il crescente interesse per i missili a propellente solido indica un cambiamento strategico verso una maggiore prontezza operativa, sopravvivenza (grazie alla mobilità e al lancio rapido) e precisione. Questa strategia a doppio binario dimostra la dottrina militare adattiva dell’Iran, che cerca di bilanciare la potenza bruta con la flessibilità tattica e la resilienza contro attacchi preventivi. Ciò rende il loro arsenale più difficile da neutralizzare e rafforza la loro postura di deterrenza.

Tabella 1: Panoramica dei Principali Missili Balistici usati nella Guerra Iran Israele

Tipo di MissilePropellenteGittata (km)Precisione/CEP (m)Caratteristiche ChiaveNote
Shahab-1Liquido350N/ASRBMAcquisito inizialmente, deterrente precoce  
Shahab-2Liquido750N/ASRBMEvoluzione dello Shahab-1  
Qiam-1Liquido750N/ASRBM, sistema di puntamento intelligente, MaRV (versione mod.)Versione modificata con MaRV usata in attacco 2020  
Fateh-110Solido300N/ASRBM, guida terminaleFamiglia di missili a propellente solido  
Fateh-313Solido50060 (a >1300km)SRBM, alta precisione, guida terminaleParte della famiglia Fateh-110  
ZolfagharSolido750N/ASRBMParte della famiglia Fateh-110  
Hormuz seriesSolido~300N/ASRBM anti-nave  
Shahab-3Liquido1200-2100N/AMRBM, potenziale capacità nucleareUno dei missili più sofisticati  
GhadrLiquido/Solido1350-1950100-300MRBM, miglioramento Shahab-3, “baby-bottle” warhead, aerodinamica migliorataRiduzione significativa del CEP  
EmadLiquido1700-200050MRBM, primo missile a guida di precisione iraniano, MaRVPrecisione avanzata  
Haj QasemSolido1400N/AMRBM, progettato per eludere difese, MaRVUsato in attacchi recenti  
Qasem BasirSolido1200N/AMRBM, precisione avanzata, MaRV, cercatore IR/elettro-ottico, INSProgettato per eludere THAAD/Patriot  
Kheibar ShekanSolido1450N/AMRBM, penetrazione difese aeree, MaRVMotore a due stadi a propellente solido  
SejjilSolido2000N/AMRBM, due stadi a propellente solido  
KhorramshahrLiquido2000N/AMRBM, capacità testate multiple, potenziale nucleareNaso conico largo (1.5m)  
Fattah-1N/A1400N/AIpersonico (rivendicato Mach 15), HGVRivendicazioni non confermate  
Fattah-2N/A1500N/AIpersonico (rivendicato), HGV miglioratoRivendicazioni non confermate  

III. Guerra Iran Israele e Funzionamento Missili Iraniani: Guida, Precisione, Testate

Il funzionamento dei missili iraniani si basa su una combinazione di sistemi di propulsione, meccanismi di guida sofisticati e testate progettate per massimizzare l’impatto.

missili lanciati nella guerra iran israele

Sistemi di Guida

L’Iran ha investito significativamente nello sviluppo di sistemi di guida per migliorare l’accuratezza e la resilienza dei suoi missili.

Guida Inerziale (INS): L’Iran ha sviluppato e impiega il proprio sistema di navigazione inerziale (INS). Questa capacità consente ai missili di operare indipendentemente dal Global Positioning System (GPS), una caratteristica strategica cruciale. L’indipendenza dal GPS rende i missili iraniani più difficili da tracciare e distruggere da parte degli avversari, specialmente in scenari di  

guerra elettronica dove i segnali GPS potrebbero essere interrotti o negati. La guida inerziale è particolarmente favorita per la fase iniziale del volo e per i veicoli di rientro dei missili strategici proprio per la sua immunità alle interferenze esterne. La capacità di sviluppare un INS autonomo è considerata un risultato significativo, precedentemente appannaggio di pochi paesi.  

Navigazione Satellitare (GPS): Nonostante l’enfasi sull’indipendenza dal GPS per alcuni sistemi, molti missili iraniani più recenti, inclusi MRBM e SRBM a propellente solido come il Kheibar Shekan, sono dotati di sistemi di navigazione satellitare. Questo suggerisce che l’Iran integra il GPS o sistemi GNSS simili per migliorare ulteriormente la precisione quando disponibile, pur mantenendo un’opzione di fallback basata su INS.  

Guida Terminale: La guida terminale è cruciale per la precisione finale del missile. Il missile Qassem Basir, ad esempio, incorpora un cercatore elettro-ottico a infrarossi combinato con la navigazione inerziale, permettendo l’identificazione del bersaglio nella fase terminale del volo senza dipendere dal GPS. Questo sistema avanzato migliora il puntamento preciso anche in condizioni di  

guerra elettronica, assicurando che infrastrutture critiche possano essere efficacemente neutralizzate. I sistemi di guida terminale, attivi poco prima dell’impatto, sono spesso ottici o radar attivi, e sono fondamentali per aumentare notevolmente la precisione a corto raggio.  

Precisione e Manovrabilità

L’Iran ha posto una priorità significativa sul miglioramento della precisione dei suoi missili.  

Veicoli di Rientro Manovrabili (MaRVs): Diversi missili iraniani, tra cui una versione modificata del Qiam-1, l’Emad, il Kheibar Shekan e il Qassem Basir, sono equipaggiati con MaRVs. I MaRVs consentono ai missili di cambiare direzione e dirigersi verso il bersaglio dopo il rientro nell’atmosfera, come nel caso dell’Emad. Questa capacità permette ai missili di eseguire manovre evasive ad alta velocità, complicando drasticamente gli sforzi di intercettazione da parte dei sistemi di difesa missilistica avversari e migliorando la sopravvivenza del missile.  

Errore Circolare Probabile (CEP): L’Iran ha dimostrato progressi notevoli nella riduzione del CEP, un indicatore chiave della precisione. Il missile Emad, ad esempio, vanta un impressionante CEP di 50 metri. Il sistema di guida avanzato del missile Ghadr ha ridotto il suo CEP da 2.500 metri a un intervallo tra 100 e 300 metri. Inoltre, il Fateh-313 e altri missili guidati a propellente solido hanno dimostrato un’alta precisione, con alcuni sistemi che raggiungono un CEP di 60 metri a gittate superiori a 1.300 km.  

Nonostante queste rivendicazioni di alta precisione e manovrabilità, specialmente per i presunti missili ipersonici Fattah , i funzionari militari israeliani hanno espresso scetticismo, negando che i missili lanciati dall’Iran siano effettivamente manovrabili o ipersonici. Questa discrepanza evidenzia una significativa differenza nelle valutazioni tra le parti.  

L’enfasi dell’Iran sullo sviluppo di sistemi INS indipendenti dal GPS e l’integrazione di MaRVs è una contromisura diretta alla capacità degli avversari di interrompere o negare i segnali di navigazione e di intercettare i missili. Questa combinazione mira a garantire l’affidabilità offensiva anche in un ambiente elettromagnetico conteso e a ridurre significativamente l’efficacia dei sistemi di difesa missilistica avanzati come THAAD, Patriot e Arrow. Questo duplice focus rivela una sofisticata comprensione delle moderne strategie di anti-accesso/area denial (A2/AD) e indica l’intenzione dell’Iran di mantenere un deterrente convenzionale credibile in grado di penetrare anche le difese aeree più avanzate supportate dall’Occidente, complicando così qualsiasi potenziale attacco preventivo contro le sue risorse critiche e rafforzando la sua influenza regionale.  

Testate

I missili balistici iraniani sono tipicamente equipaggiati con grandi testate esplosive, stimate in circa 500 chilogrammi (1.100 libbre). Queste testate sono progettate per distruggere infrastrutture fortificate e obiettivi ad alto valore.  

Preoccupazioni Nucleari: Un aspetto critico del programma missilistico iraniano sono le persistenti preoccupazioni sulla sua potenziale connessione con le ambizioni nucleari del paese, che hanno portato a un intenso controllo internazionale e a sanzioni. Missili come lo Shahab-3, il Ghadr-1, il Khorramshahr, il Sejjil e l’Emad sono considerati potenzialmente adattabili o addirittura progettati per trasportare testate nucleari. Il naso conico più largo del Khorramshahr, ad esempio, con un diametro di 1,5 metri, potrebbe teoricamente ospitare un ordigno nucleare se l’Iran decidesse di svilupparne uno. Sebbene l’Iran mantenga che il suo programma nucleare sia esclusivamente pacifico, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha ripetutamente avvertito che il paese possiede uranio arricchito sufficiente per fabbricare diverse bombe nucleari, qualora decidesse di farlo.  

IV. Guerra Iran Israele e Missili Ipersonici: Le Rivendicazioni del Fattah

Introduzione ai Missili Ipersonici

I missili ipersonici rappresentano una delle frontiere più avanzate della tecnologia missilistica. Sono caratterizzati dalla loro capacità di viaggiare a velocità estreme, superando Mach 5 (oltre 6.000 km/h), e dalla loro manovrabilità in volo, che li rende estremamente difficili da rilevare, tracciare e intercettare con i sistemi di difesa missilistica attuali. Questi missili sono generalmente suddivisi in due categorie principali: veicoli di planata ipersonici (HGVs) e missili da crociera ipersonici (HCMs).  

Rivendicazioni Iraniane (Fattah-1, Fattah-2, Khorramshahr-4)

L’Iran ha annunciato di aver sviluppato e messo in produzione almeno tre sistemi missilistici ipersonici operativi: il Fattah-1, con una velocità rivendicata di Mach 15 e una gittata di 1.400 km; il Fattah-2, descritto come un HGV migliorato; e il più recente Khorramshahr-4, un HGV con una gittata di circa 2.000 km. I funzionari iraniani sostengono che il Fattah-1 è in grado di eludere tutti i sistemi di difesa aerea conosciuti e di alterare la sua traiettoria a mezz’aria, una caratteristica chiave dei veicoli di planata ipersonici che consente loro di aggirare gli scudi missilistici e colpire obiettivi di alto valore con precisione. Il Khorramshahr-4 è rivendicato per trasportare una testata da 1.500 kg e per rappresentare una seria sfida per i sistemi di difesa missilistica regionali, inclusi Arrow, David’s Sling e Iron Dome di Israele, e i sistemi Patriot statunitensi.  

Scetticismo Internazionale e Valutazioni Indipendenti

Nonostante le enfatiche rivendicazioni iraniane, funzionari ed esperti occidentali devono ancora confermare in modo indipendente le capacità ipersoniche dichiarate dall’Iran. I funzionari militari israeliani hanno esplicitamente dichiarato che l’Iran non possiede “missili ipersonici” e che i missili lanciati contro Israele non sono manovrabili. Questa contraddizione evidenzia un significativo divario di valutazione.  

Analisi indipendenti hanno rilevato che i resti di missili identificati come Fattah-1 negli attacchi di aprile e ottobre 2024 contro Israele non sono stati particolarmente efficaci, suggerendo che questi lanci fossero più una “dimostrazione di forza” che un attacco militare legittimo. Inoltre, vi è un forte sospetto che l’assistenza russa abbia giocato un ruolo cruciale nel rapido sviluppo di questi missili, mettendo in discussione la piena estensione delle capacità indigene e dei numeri di produzione dell’Iran. La produzione di missili ipersonici è estremamente complessa e costosa, e i requisiti di produzione potrebbero limitare gravemente la quantità che l’Iran può effettivamente produrre.  

Implicazioni Strategiche delle Rivendicazioni Ipersoniche

Anche se le capacità complete dei missili ipersonici iraniani non fossero pienamente realizzate o fossero esagerate, le rivendicazioni stesse rappresentano una seria escalation nella tecnologia militare regionale. Esse migliorano la capacità dell’Iran di proiettare potenza e di scoraggiare gli avversari. Questo approccio si allinea con la strategia di  

guerra asimmetrica dell’Iran, che mira a compensare gli svantaggi militari convenzionali attraverso l’investimento in tecnologie che possono eludere le difese avversarie.  

La contraddizione tra le rivendicazioni iraniane e le negazioni occidentali suggerisce una mossa di comunicazione strategica da parte dell’Iran. Anche se le capacità complete non sono confermate, la rivendicazione stessa funge da deterrente psicologico e politico. Mira a creare incertezza tra gli avversari, costringerli a investire di più nelle difese e proiettare un’immagine di avanzata prodezza militare. La limitata efficacia degli attacchi rivendicati dal Fattah-1 supporta l’idea che questi annunci possano riguardare più la segnalazione e la guerra psicologica che una superiorità sul campo di battaglia immediata e provata. Ciò evidenzia che le capacità militari non riguardano solo le prestazioni tecniche grezze, ma anche la percezione e il loro ruolo nella deterrenza. L’Iran utilizza il suo programma missilistico, comprese rivendicazioni potenzialmente esagerate, come strumento di diplomazia per modellare le dinamiche di potere regionali e complicare la pianificazione avversaria.

V. Dottrina Strategica e Impiego Operativo in Guerra Iran Israele

Il programma missilistico iraniano è intrinsecamente legato alla sua dottrina strategica, che ha subito una significativa evoluzione negli ultimi anni.

Ruolo nella Dottrina di Deterrenza in Guerra Iran Israele

Transizione dalla Deterrenza Orizzontale a Verticale: L’Iran sta attraversando una profonda ricalibrazione strategica, passando da una strategia di “deterrenza orizzontale” a una postura di “deterrenza verticale”. Storicamente, la deterrenza orizzontale, nota anche come “difesa avanzata” o “difesa a mosaico”, si basava sulla proiezione di forza al di fuori dei confini iraniani. Questo approccio prevedeva l’uso di reti di proxy, missili balistici, tattiche di  

guerra navale di guerriglia e tecnologie informatiche per neutralizzare le minacce prima che potessero raggiungere il territorio iraniano.  

Indebolimento della Deterrenza Orizzontale: Tuttavia, recenti eventi hanno messo in luce le carenze di questa politica. L’efficacia delle reti proxy iraniane è diminuita a causa dell’attrito subito in conflitti come quelli a Gaza e in Libano. Inoltre, gli attacchi missilistici convenzionali, come quelli contro Israele nell’aprile 2024, si sono rivelati insufficienti contro avversari tecnologicamente superiori, esponendo una debolezza critica nella strategia tradizionale. I cambiamenti nelle dinamiche regionali, tra cui una postura israeliana più assertiva e un maggiore coinvolgimento militare statunitense, hanno ulteriormente stressato questa strategia, rendendo la difesa avanzata iraniana ampiamente percepita come inadeguata contro le minacce moderne.  

Focus sulla Deterrenza Verticale: In risposta a queste sfide, l’Iran si sta orientando verso una postura di deterrenza più centralizzata e tecnologicamente avanzata, definita “deterrenza verticale”. Questo cambiamento è guidato da imperativi di sicurezza a lungo termine, sfide esterne e dinamiche interne. L’Iran ha aumentato significativamente il suo bilancio militare (del 200% per l’anno fiscale marzo 2025-marzo 2026) per dare priorità allo sviluppo di moderne tecnologie di difesa, inclusi sistemi missilistici avanzati, droni e difese aeree. Questo investimento dimostra la determinazione dell’Iran a migliorare la sua posizione strategica e ad affrontare le carenze tecnologiche.  

Guerra Asimmetrica e Proiezione di Potenza: I missili sono una componente chiave della strategia di guerra asimmetrica dell’Iran, mirata a compensare la superiorità militare convenzionale degli avversari e a proiettare potenza. La volontà dell’Iran di esportare tecnologia di droni evidenzia ulteriormente la sua ricerca di conflitto indiretto come mezzo per proiettare influenza.  

“Stato Soglia” Nucleare: Il cambiamento strategico implica anche discussioni interne sulla possibilità di perseguire uno status di “stato soglia” nucleare, mantenendo sofisticate capacità nucleari senza una piena militarizzazione. Questo approccio mirerebbe a ottenere ambiguità strategica e a scoraggiare l’intervento, sebbene i gruppi più intransigenti all’interno dell’Iran possano spingere per lo sviluppo di armi nucleari complete come unico deterrente affidabile contro ostilità crescenti.  

Guerra Iran Israele e le Infrastrutture di Lancio

Per massimizzare la sopravvivenza e la prontezza operativa, l’Iran impiega diverse infrastrutture di lancio.

Piattaforme di Lancio Mobili (TELs): L’Iran utilizza principalmente lanciatori mobili (TELs), spesso camuffati da camion o rimorchi commerciali, per la maggior parte dei suoi missili. Questa mobilità consente la dispersione delle forze missilistiche, rendendole significativamente più difficili da identificare, tracciare e distruggere per gli avversari. I missili a propellente solido, in particolare, beneficiano di questa maggiore mobilità e dei tempi di preparazione al lancio più rapidi.  

Strutture Sotterranee e Fortificate: A protezione dagli attacchi aerei, l’Iran mantiene ampie strutture fortificate, spesso situate in profondità sotterranea (fino a 500 metri), per l’assemblaggio, lo stoccaggio e il lancio dei missili. Basi chiave includono Khorramabad, Kenesht Canyon, Panj Pelleh e Bakhtaran. Queste strutture sono progettate per resistere a bombardamenti significativi e garantire la continuità operativa in caso di conflitto.  

Operazioni Recenti (Attacchi di Potenza di Fuoco)

L’Iran ha dimostrato la sua capacità di condurre “attacchi di potenza di fuoco” complessi, combinando missili da crociera, missili balistici e droni d’attacco per colpire obiettivi militari e/o civili.  

Abqaiq-Khurais (Settembre 2019): Milizie sostenute dall’Iran hanno lanciato salve di droni e missili balistici contro impianti petroliferi in Arabia Saudita. Questi attacchi hanno interrotto significativamente le forniture globali di petrolio, dimostrando come droni relativamente economici potessero eseguire attacchi di alto profilo con effetti strategici.  

Operazione Martire Soleimani (Gennaio 2020): In rappresaglia per l’assassinio del generale Qassem Soleimani, l’Iran ha lanciato oltre una dozzina di missili balistici direttamente dal suo territorio contro due basi militari in Iraq (Al Asad ed Erbil) che ospitavano personale statunitense e della coalizione. Sebbene non ci siano state vittime statunitensi, l’operazione ha rappresentato una significativa escalation e ha dimostrato la capacità dell’Iran di colpire direttamente obiettivi regionali.  

Operazione Vera Promessa (Aprile 2024): In risposta a un attacco israeliano contro la sua ambasciata a Damasco, l’Iran ha lanciato un’operazione su vasta scala che ha coinvolto circa 170 droni, 30 missili da crociera e 120 missili balistici contro Israele. Nonostante le dimensioni della salva e la combinazione di munizioni, l’attacco ha causato pochi danni significativi. Questo è stato in gran parte dovuto all’efficacia dei sistemi di difesa aerea israeliani e al supporto fornito da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giordania. La maggior parte dei missili è stata intercettata o è atterrata fuori bersaglio.  

Attacchi di Ottobre 2024 e Giugno 2025: Gli attacchi successivi hanno mostrato tassi di intercettazione simili a quelli di aprile 2024. Mentre gli attacchi precedenti nel 2024 avevano principalmente preso di mira aree scarsamente popolate come la base aerea di Nevatim nel deserto del Negev, i bombardamenti di giugno 2025 si sono concentrati su aree densamente popolate come la regione di Gush Dan (Tel Aviv) e Haifa. Questi attacchi hanno causato vittime e danni a edifici residenziali.  

Il passaggio dalla deterrenza “orizzontale” a quella “verticale” è una conseguenza diretta del percepito fallimento della strategia tradizionale iraniana basata sui proxy contro avversari tecnologicamente superiori. Ciò costringe l’Iran a fare maggiore affidamento sui suoi progressi tecnologici indigeni, in particolare in missili e droni, per creare una minaccia più diretta e credibile. Gli “attacchi di potenza di fuoco” dimostrano la volontà dell’Iran di utilizzare il suo arsenale missilistico per rappresaglia e segnalazione, ma i danni limitati negli attacchi su larga scala recenti evidenziano un divario tra  

intenzione ed effetto contro difese aeree robuste e stratificate. Il targeting di aree civili nel giugno 2025, dopo aver precedentemente preso di mira basi militari, indica un potenziale cambiamento negli obiettivi tattici, forse per esercitare una maggiore pressione psicologica o per dimostrare la capacità di violare le difese, anche se solo pochi missili riescono a passare. Ciò suggerisce un calcolo strategico complesso ed in evoluzione per l’Iran. Sebbene stiano investendo pesantemente in tecnologia missilistica avanzata per la deterrenza verticale, l’efficacia di questi sistemi nel sopraffare difese aeree sofisticate rimane una sfida critica. Il targeting di aree civili, nonostante una minore efficacia complessiva, potrebbe essere un tentativo di aumentare il costo del conflitto per gli avversari, anche se ciò rischia un’ulteriore escalation e condanna internazionale. Ciò implica anche che l’Iran sta imparando dalle sue esperienze operative e adattando le sue strategie di targeting.  

VI. Produzione Missilistica Iraniana e Aiuti Esteri nella Guerra Iran Israele

Il programma missilistico iraniano è il risultato di una combinazione di sforzi indigeni, ingegneria inversa e significativa assistenza esterna.

Produzione Indigena e Reverse Engineering

L’Iran possiede una solida base industriale, ereditata dall’era dello Shah e ulteriormente sviluppata durante la guerra Iran-Iraq, che gli consente di produrre molti componenti per sistemi d’arma. In un contesto di sanzioni internazionali, il paese ha posto una forte enfasi sulla riduzione della dipendenza da fornitori esteri, concentrandosi sulla produzione indigena e sull’innovazione.  

Esempi notevoli di ingegneria inversa includono il missile anticarro Toophan, basato sul BGM-71 TOW statunitense, e le rivendicazioni di aver ingegnerizzato al contrario il drone RQ-170 Sentinel per creare il Shahed-171. L’Iran ha anche affermato di aver copiato l’ATGM israeliano Spike e i droni americani ScanEagle. Tuttavia, la vera efficacia di alcuni sistemi sviluppati tramite ingegneria inversa rimane speculativa, e la ricreazione di sistemi interni ad alta tecnologia richiede risorse tecnologiche significative che potrebbero non essere sempre disponibili per l’Iran. Alcune rivendicazioni sono state criticate come “cargo-cult” o pura propaganda, suggerendo che l’aspetto esterno possa essere replicato più facilmente della tecnologia interna.  

Assistenza Estera

Nonostante gli sforzi indigeni, il rapido progresso dell’Iran nei missili balistici a più lungo raggio è stato significativamente facilitato dall’assistenza di attori esterni.

Corea del Nord: La Corea del Nord ha fornito all’Iran derivati Scud e lanciatori e continua a essere una fonte cruciale di tecnologia e competenza missilistica balistica, in particolare per il programma nucleare iraniano. Recenti rapporti indicano che la Russia intende assistere la Corea del Nord nella produzione di droni Shahed iraniani, attualmente impiegati da Mosca nella  

guerra in Ucraina , suggerendo una cooperazione triangolare che potrebbe ulteriormente rafforzare le capacità iraniane.  

Russia: La Russia fornisce tecnologia militare all’Iran, inclusi sistemi di difesa aerea avanzati, aerei da combattimento e navi da guerra. Questo scambio avviene in cambio di accesso regionale e potenzialmente come copertura diplomatica per lo sviluppo di armi nucleari. Vi è un forte sospetto che l’assistenza russa abbia contribuito al rapido sviluppo dei missili ipersonici iraniani.  

Cina: Anche la Cina ha fornito all’Iran derivati Scud e lanciatori in passato.  

L’Iran come Fornitore: L’Iran stesso è diventato un fornitore di tecnologia missilistica (come la tecnologia Scud e missili a propellente solido) e assistenza ad altre nazioni, tra cui Siria e Libia. Ha anche prodotto centinaia di SRBM (come il Fateh-110/M-600) per gruppi proxy come Hezbollah.  

Sfide e Limitazioni nella Produzione

Le sanzioni occidentali hanno gravemente ostacolato la capacità dell’Iran di mantenere e aggiornare la sua forza aerea e, più in generale, la sua industria della difesa. Inoltre, recenti attacchi israeliani hanno preso di mira e “danneggiato gravemente la capacità di difesa dell’Iran e la sua capacità di produrre missili”, colpendo siti cruciali per la produzione di motori per missili a propellente solido a Shahroud, Khojir e Parchin. Questo degrado ha un impatto diretto sulla capacità dell’Iran di rifornire rapidamente i missili spesi.  

I requisiti di produzione per missili avanzati, in particolare gli ipersonici, sono estremamente elevati e potrebbero limitare gravemente la quantità che l’Iran può produrre, anche se le rivendicazioni di produzione indigena fossero vere. Tuttavia, una recente spedizione di 1.000 tonnellate di perclorato di sodio, un componente chiave per la produzione di propellente solido, potrebbe facilitare la produzione di un numero significativo di missili Kheibar Shekan o Haj Qassem Soleimani. L’Iran, tuttavia, ha la capacità di produrre un’ampia gamma di UAV e attrezzature simili, tipificata dai droni d’attacco Shahed che ha venduto alla Russia in grandi quantità per l’uso nella guerra in Ucraina.  

Il programma missilistico iraniano si basa su una complessa interazione tra assistenza straniera iniziale per avviare le capacità, seguita da significativi sforzi di produzione indigena e ingegneria inversa guidati dalle sanzioni e dal desiderio di autosufficienza. Tuttavia, questo sforzo indigeno non è del tutto indipendente, poiché l’assistenza straniera in corso e le importazioni di materiali rimangono cruciali. Gli attacchi israeliani che hanno preso di mira le strutture di produzione rivelano una vulnerabilità nella catena di approvvigionamento e nella base manifatturiera dell’Iran, suggerendo che, sebbene l’Iran possa produrre, non è immune alle pressioni esterne sulla sua capacità industriale. Ciò indica che il programma missilistico iraniano, nonostante le sue dimensioni e le rivendicazioni indigene, non è del tutto autosufficiente. Opera in un ambiente vincolato dalle sanzioni, costringendo una dipendenza sia dall’innovazione interna che da una rete di partnership con stati che condividono simili sfide geopolitiche. La vulnerabilità della sua catena di produzione agli attacchi mirati significa che, sebbene l’Iran possa sviluppare missili avanzati, la sua capacità di sostenere un conflitto ad alta intensità o di rifornire rapidamente il suo arsenale può essere significativamente degradata. Ciò crea un dilemma strategico per l’Iran: bilanciare la necessità di capacità avanzate con la vulnerabilità della loro produzione.  

VII. Sfide e Prospettive Future in un Mondo in Guerra Iran Israele

Nonostante i progressi significativi nel suo programma missilistico, l’Iran affronta notevoli sfide e limitazioni, specialmente in relazione alle capacità di difesa dei suoi avversari e all’impatto degli attacchi preventivi.

Vulnerabilità a Contromisure e Sistemi di Difesa Aerea nella Guerra Iran Israele

Le salve missilistiche iraniane contro Israele nell’aprile e nell’ottobre 2024, sebbene di vasta portata, hanno rivelato limitazioni operative, con la maggior parte dei missili intercettati o atterrati fuori bersaglio. Il sistema di difesa aerea multistrato di Israele, che include l’Arrow per i missili balistici a lungo raggio, il David’s Sling per i missili a medio raggio e l’Iron Dome per i razzi a corto raggio, si è dimostrato altamente efficace. Questo sistema è stato ulteriormente potenziato dall’assistenza degli Stati Uniti, che hanno contribuito all’intercettazione dei missili iraniani.  

Nella Guerra Iran Israele le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno affermato che i missili iraniani “non sono qualcosa che non sappiamo intercettare”, sebbene riconoscano che alcuni impatti sono inevitabili, specialmente in aree densamente popolate. Per contrastare queste difese, l’Iran ha sviluppato tecnologie come i Veicoli di Rientro Manovrabili (MaRVs) e la capacità di trasportare testate multiple, progettate per aumentare le probabilità di superare i sistemi di difesa missilistica.  

Impatto degli Attacchi Israeliani nella Guerra Iran Israele

Recenti attacchi israeliani (giugno 2025) hanno colpito il cuore del programma nucleare e degli obiettivi militari di Teheran, infliggendo danni sostanziali. Questi attacchi hanno preso di mira impianti chiave per l’arricchimento dell’uranio, come Natanz, siti nucleari sospetti come Parchin, reattori come Khondab e siti di missili balistici come Kermanshah. La strategia di Israele è stata quella di “distruggere i cervelli” dietro il programma e “quanto più equipaggiamento possibile”.  

Inoltre, Israele ha colpito siti che producono motori per missili a propellente solido a Shahroud, Khojir e Parchin, danneggiando gravemente la capacità di difesa e produzione missilistica dell’Iran. Questo ha reso più difficile per l’Iran rifornire i missili spesi nel suo arsenale.  

Prospettive di Sviluppo Futuro della Guerra Iran Israele

Le priorità a lungo termine dello sviluppo missilistico iraniano si concentreranno sui missili alimentati da propellenti solidi, data la loro maggiore prontezza operativa e i vantaggi prestazionali. La priorità continuerà a essere il miglioramento della precisione piuttosto che l’estensione della gittata oltre i 2.000 km, un limite autoimposto che riflette un focus sulla deterrenza regionale.  

L’Iran continuerà anche lo sviluppo aggressivo delle sue capacità di guerra con droni e attacchi informatici, elementi chiave della sua strategia di guerra asimmetrica. Il programma di veicoli di lancio spaziali (SLV), che include sistemi come Safir, Simorgh e Zoljanah, ha potenziali implicazioni a duplice uso per lo sviluppo di missili balistici intercontinentali (ICBM), sebbene la conversione di SLV in ICBM sia tecnologicamente impegnativa.  

Per sostenere questi sforzi, l’Iran ha aumentato significativamente il suo bilancio militare (del 200% per l’anno fiscale marzo 2025-marzo 2026), dando priorità alle moderne tecnologie di difesa.  

Il continuo sviluppo da parte dell’Iran di caratteristiche missilistiche avanzate come i MaRVs e le rivendicazioni di capacità ipersoniche sono risposte dirette alla crescente sofisticazione dei sistemi di difesa missilistica israeliani e statunitensi. Al contrario, l’efficacia di queste difese stratificate e gli attacchi israeliani mirati alla produzione missilistica e all’infrastruttura nucleare dell’Iran dimostrano un persistente sforzo di contrasto. Questo crea un dinamico “gioco del gatto e al topo” in cui i progressi di ogni parte rendono necessaria una risposta dall’altra. Il fatto che gli attacchi iraniani, anche quelli su larga scala, causino “pochi danni” nonostante le loro rivendicazioni, suggerisce che l’innovazione difensiva sta attualmente superando i progressi offensivi in termini di impatto complessivo. Questa corsa agli armamenti tecnologica in corso nella regione è un fattore chiave di instabilità e potenziale guerra. Mentre l’Iran cerca di superare le difese, anche i sistemi difensivi si stanno evolvendo. Ciò implica che l’obiettivo strategico dell’Iran di sopraffare le difese attraverso il volume e le caratteristiche avanzate affronta ostacoli significativi. Il continuo targeting delle capacità di produzione missilistica dell’Iran da parte degli avversari è una strategia critica per interrompere questo ciclo di innovazione offensiva, costringendo l’Iran a spendere risorse per il rifornimento e il rafforzamento piuttosto che solo per nuovi sviluppi.

VIII. Conclusione sulla Guerra Iran Israele

Il programma missilistico iraniano, il più grande del Medio Oriente, è un pilastro fondamentale della sua sicurezza nazionale e della dottrina di deterrenza. Le sue origini nella guerra Iran-Iraq hanno plasmato una profonda convinzione che un robusto arsenale missilistico sia essenziale per la sopravvivenza del regime e la proiezione di influenza in una regione volatile.

Il programma si è evoluto da una dipendenza iniziale da fornitori esterni a un arsenale sempre più sofisticato, che comprende missili a propellente sia liquido che solido. L’Iran ha posto un’enfasi crescente sulla precisione, la manovrabilità attraverso l’uso di Veicoli di Rientro Manovrabili (MaRVs) e lo sviluppo di sistemi di guida indipendenti dal GPS. Sebbene le rivendicazioni di capacità ipersoniche siano accolte con scetticismo dalla comunità internazionale, esse servono a uno scopo di segnalazione strategica, mirando a creare incertezza tra gli avversari e a rafforzare la percezione della prodezza militare iraniana.

Lo sviluppo del programma, alimentato da significativi sforzi indigeni di produzione e ingegneria inversa, ma ancora integrato da assistenza esterna e importazioni di materiali critici, contribuisce all’instabilità regionale e a una corsa agli armamenti. Il passaggio dell’Iran dalla “deterrenza orizzontale” a una postura di “deterrenza verticale” sottolinea la sua determinazione a proiettare potenza e a scoraggiare gli avversari direttamente attraverso la tecnologia avanzata, riconoscendo le limitazioni delle sue precedenti strategie basate sui proxy.

La continua “corsa al gatto e al topo” tra lo sviluppo missilistico offensivo dell’Iran e le capacità difensive dei suoi avversari evidenzia le sfide persistenti nel mantenere la stabilità regionale. Nonostante i progressi iraniani, l’efficacia operativa delle sue forze missilistiche nel raggiungere esiti militari decisivi contro obiettivi ben difesi rimane controversa, come dimostrato dai danni limitati negli attacchi su larga scala recenti. Tuttavia, il targeting di aree civili in alcune operazioni recenti suggerisce un’evoluzione nelle tattiche per aumentare il costo del conflitto per gli avversari, anche se ciò comporta il rischio di un’ulteriore escalation.

Le preoccupazioni sulla potenziale connessione del programma missilistico iraniano utilizzato nella Guerra Iran Israele con le sue ambizioni nucleari rimangono una significativa preoccupazione internazionale, soprattutto data la disponibilità di uranio arricchito a livelli prossimi a quelli per armi. Questa ambiguità strategica, unita alla continua modernizzazione dell’arsenale missilistico, assicura la centralità del programma missilistico iraniano nella postura di difesa del paese e nelle dinamiche geopolitiche del Medio Oriente.

Domande Frequenti (FAQ) sulla Guerra Iran Israele

Quali sono i principali tipi di missili balistici iraniani usati nella Guerra Iran Israele? L’Iran possiede missili a propellente liquido come Shahab-1, Shahab-2, Qiam-1, Shahab-3, Ghadr, Khorramshahr ed Emad. Utilizza anche missili a propellente solido come la famiglia Fateh-110 (Fateh-110, Fateh-313, Zolfaghar), Haj Qasem, Qassem Basir, Kheibar Shekan e Sejjil.  

Quanto sono precisi i missili iraniani? La precisione varia. Il missile Emad vanta un Errore Circolare Probabile (CEP) di 50 metri. Il Ghadr ha ridotto il suo CEP da 2.500 a 100-300 metri. Alcuni missili a propellente solido come il Fateh-313 hanno raggiunto un CEP di 60 metri a oltre 1.300 km. Tuttavia, attacchi recenti hanno mostrato che molti missili sono stati intercettati o sono atterrati fuori bersaglio.  

L’Iran possiede missili ipersonici? L’Iran rivendica di aver sviluppato missili ipersonici come il Fattah-1 (Mach 15, 1.400 km), Fattah-2 e Khorramshahr-4. Tuttavia, funzionari occidentali e israeliani esprimono scetticismo e non hanno confermato in modo indipendente queste capacità, negando che i missili iraniani siano manovrabili o ipersonici.  

Qual è la dottrina strategica dell’Iran per l’uso dei missili? L’Iran sta passando da una strategia di “deterrenza orizzontale” (proiezione di forza tramite proxy) a una di “deterrenza verticale”, che si concentra sul rafforzamento delle capacità militari dirette, inclusi missili avanzati, droni e difese aeree, per scoraggiare gli avversari e proiettare potenza.  

Come produce l’Iran i suoi missili e riceve assistenza esterna? L’Iran si affida a una combinazione di produzione indigena, ingegneria inversa (es. missile anticarro Toophan, droni Shahed-171) e assistenza esterna. La Corea del Nord e la Cina hanno fornito derivati Scud e lanciatori in passato, mentre la Russia fornisce tecnologia militare e si sospetta abbia contribuito allo sviluppo ipersonico. L’Iran stesso è diventato un fornitore di tecnologia missilistica.  

Quali sono le principali sfide e limitazioni nella Guerra Iran Israele del programma missilistico iraniano? Le principali sfide includono l’efficacia dei sistemi di difesa aerea avversari (come Arrow, David’s Sling e Iron Dome di Israele), che hanno intercettato la maggior parte dei missili iraniani in attacchi recenti. Inoltre, gli attacchi israeliani hanno danneggiato gravemente le capacità di produzione missilistica e nucleare dell’Iran, rendendo difficile il rifornimento rapido degli arsenali.   Fonti e contenuti correlati

Fonti Esterne e Approfondimenti sulla Guerra-Iran-Israele

Panoramica e Analisi del Programma Missilistico:

  • SIPRI Commentary: “Time for Europe to put Iran’s missile programme in context” – Un’analisi del contesto politico e delle capacità del programma missilistico iraniano.
    • https://www.sipri.org/commentary/topical-backgrounder/2017/time-europe-put-irans-missile-programme-context
  • Wikipedia: “Iran’s ballistic missiles program” – Una panoramica completa sui tipi di missili, la storia e le capacità dell’Iran.
    • https://en.wikipedia.org/wiki/Iran%27s_ballistic_missiles_program
  • IISS Research Paper: “Open-source analysis of Iran’s missile and UAV capabilities and proliferation” – Un’analisi dettagliata dell’arsenale missilistico e UAV iraniano.
    • https://www.iiss.org/research-paper/2021/04/iran-missiles-uavs-proliferation/

Dottrina Strategica e Deterrenza:

  • Middle East Monitor: “Iran’s deterrence doctrine: From horizontal resilience to vertical strength” – Spiega l’evoluzione della dottrina militare iraniana e il ruolo dei missili.
    • https://www.middleeastmonitor.com/20250115-irans-deterrence-doctrine-from-horizontal-resilience-to-vertical-strength/
  • Mad Scientist Laboratory (US Army): “Project Deterrence — An Entangled Future” – Approfondisce il ruolo dell’Iran nel panorama della deterrenza globale.
    • https://madsciblog.tradoc.army.mil/536-project-deterrence-an-entangled-future/

Missili Ipersonici:

  • National Security Journal: “Iran’s Hypersonic Missiles Summed Up in 4 Words” – Analizza le rivendicazioni iraniane sui missili ipersonici e lo scetticismo internazionale.
    • https://nationalsecurityjournal.org/irans-hypersonic-missiles-summed-up-in-4-words/

Attacchi Recenti e Difesa Israeliana:

  • Times of Israel: “Devastation grows as Iran targets civilian areas despite interceptors and shelters” – Resoconti sugli attacchi missilistici iraniani recenti e le risposte difensive israeliane.
    • https://www.timesofisrael.com/devastation-grows-as-iran-targets-civilian-areas-despite-interceptors-and-shelters/
  • AP News: “Israel strikes Iran’s nuclear sites and kills top generals. Iran retaliates with missile barrages” – Dettagli sui recenti attacchi missilistici e il loro impatto.
    • https://apnews.com/article/iran-explosions-israel-tehran-00234a06e5128a8aceb406b140297299
  • AP News: “How ironclad is the system?” – Spiega il sistema di difesa aerea multistrato di Israele (Arrow, David’s Sling, Iron Dome).
    • https://apnews.com/article/israel-air-defense-f0e72fa1c1dba6bc08fcc0bfb0c5a9f0

Produzione e Assistenza Estera:

  • The Defense Post: “Russia to Aid N. Korea’s Production of Iranian Shahed Drones” – Discute l’assistenza straniera nella produzione di droni, rilevante per il trasferimento di tecnologia missilistica.
    • https://thedefensepost.com/2025/06/13/russia-korea-iran-shahed/
  • FAS (Federation of American Scientists): “Iran’s Ballistic Missile Program” (Rapporto del Congresso 2000) – Fornisce un contesto storico sull’assistenza straniera.
    • https://irp.fas.org/congress/2000_hr/hr_092100.html
  • Defence-UA: “Is it possible for Iran to copy American weapons based of samples handed by Russia?” – Analizza gli sforzi di reverse engineering iraniani.
    • https://en.defence-ua.com/weapon_and_tech/is_it_possible_for_iran_to_copy_american_weapons_based_of_samples_handed_by_russia-6021.html

Preoccupazioni Nucleari:

https://www.csis.org/analysis/what-do-israeli-strikes-mean-irans-nuclear-program

AP News: “Iran announces a new nuclear enrichment site after UN watchdog censure” – Discute i progressi del programma nucleare iraniano e le preoccupazioni internazionali.

https://apnews.com/article/iran-nuclear-iaea-sanctions-728b811da537abe942682e13a82ff8bd

CSIS: “What do Israeli strikes mean for Iran’s nuclear program?” – Analizza l’impatto degli attacchi israeliani sulle strutture nucleari iraniane.

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Autore

  • Francesco Polimeni è un esperto riconosciuto nel campo del Technical Surveillance Counter Measures (TSCM), con oltre trent'anni di esperienza nel settore della sicurezza e del controspionaggio.

    Dopo una carriera come agente della Polizia di Stato, ha fondato Polinet S.r.l. a Roma, un'azienda leader nelle bonifiche elettroniche e nella vendita di dispositivi di sorveglianza.

    Dal 2001 è Amministratore Unico della Polinet S.r.l., tra le società leader in Italia esperte in tecnologie di Controsorveglianza e Anti Intercettazioni.

    La sua specializzazione include la bonifica di microspie in ambienti privati e professionali, nonché la rimozione di localizzatori GPS nascosti nei veicoli.

    Polimeni è anche un volto noto nei media italiani, avendo partecipato a numerose trasmissioni televisive di rilievo come "Porta a Porta" e "Matrix", dove è spesso invitato come esperto per discutere di tematiche legate alla sicurezza delle informazioni e al controspionaggio.

    La sua attività non si limita alla capitale; infatti, offre i suoi servizi di bonifica in tutta Italia, mantenendo un alto livello di riservatezza e professionalità in ogni intervento.

    Francesco Polimeni è iscritto al Ruolo Periti ed Esperti dalla C.C.I.A.A. di Roma al numero *** RM-2368 *** quale "Esperto in Sistemi di Prevenzione del Crimine".

    Competenze chiave:

    - Bonifiche elettroniche e rimozione di dispositivi di sorveglianza

    - Consulenze tecniche per la prevenzione del crimine

    - Utilizzo di tecnologie avanzate per il rilevamento di localizzatori GPS

    - Esperienza pluriennale nel settore TSCM e controspionaggio

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