Topi d’auto: per chi inibisce il segnale Gps c’è anche il reato di interruzione del sistema telematico

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Segnale gps interrotto. Si incorre anche per il reato previsto dall’articolo 617-quater del Codice penale.

A mettere nei guai l’indagato proprio il Gps montato sulla sua macchina.

Corrono il rischio di una condanna per un doppio reato i ladri seriali di auto che spengono il segnale Gps: furto aggravato e interruzione di sistema telematico.

La Corte di cassazione, con la sentenza, rende inammissibile il ricorso nei confronti dell’ordinanza di custodia in carcere emessa in relazione al reato di partecipazione ad associazione a delinquere finalizzata a furti aggravati di autovetture.

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Il solito sistema della catena di “smontaggio”. Le auto venivano parcheggiate in un posto sicuro dove i complici della banda sceglievano le parti buone lasciando solo la scocca.

L’utilizzo del Jammer e del lettore Obd

La banda, che lavorava nei territori Pugliesi, usava dispositivi elettronici complessi.

I strumenti erano capaci di bloccare il segnale gps ed il funzionamento dei dispositivi di localizzazione satellitare di cui erano equipaggiate alcune delle auto rubate.

I ladri utilizzavano il congegno denominato Jammer, insieme al lettore Obd codificatore delle chiavi.

Ma l’idea di mettere fuori uso il segnale gps costa al ricorrente anche la contestazione per il reato previsto dall’articolo 617-quater.

Il reato scatta nei confronti di chiunque « fraudolentemente intercetta comunicazioni relative a un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, cioè le impedisce o le interrompe» .

Con una pena prevista che spazia da sei mesi a quattro anni. Ironia della sorte, ad “incastrare” l’indagato era stato proprio un Gps montato sull’auto usata, con un compare, per compiere i furti.

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Autore

  • Francesco Polimeni è un esperto riconosciuto nel campo del Technical Surveillance Counter Measures (TSCM), con oltre trent'anni di esperienza nel settore della sicurezza e del controspionaggio.

    Dopo una carriera come agente della Polizia di Stato, ha fondato Polinet S.r.l. a Roma, un'azienda leader nelle bonifiche elettroniche e nella vendita di dispositivi di sorveglianza.

    Dal 2001 è Amministratore Unico della Polinet S.r.l., tra le società leader in Italia esperte in tecnologie di Controsorveglianza e Anti Intercettazioni.

    La sua specializzazione include la bonifica di microspie in ambienti privati e professionali, nonché la rimozione di localizzatori GPS nascosti nei veicoli.

    Polimeni è anche un volto noto nei media italiani, avendo partecipato a numerose trasmissioni televisive di rilievo come "Porta a Porta" e "Matrix", dove è spesso invitato come esperto per discutere di tematiche legate alla sicurezza delle informazioni e al controspionaggio.

    La sua attività non si limita alla capitale; infatti, offre i suoi servizi di bonifica in tutta Italia, mantenendo un alto livello di riservatezza e professionalità in ogni intervento.

    Francesco Polimeni è iscritto al Ruolo Periti ed Esperti dalla C.C.I.A.A. di Roma al numero *** RM-2368 *** quale "Esperto in Sistemi di Prevenzione del Crimine".

    Competenze chiave:

    - Bonifiche elettroniche e rimozione di dispositivi di sorveglianza

    - Consulenze tecniche per la prevenzione del crimine

    - Utilizzo di tecnologie avanzate per il rilevamento di localizzatori GPS

    - Esperienza pluriennale nel settore TSCM e controspionaggio

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