Contenuto
Software spia ne ha parlato il quotidiano israeliano “Haaretz” che ha individuato le potenzialità della tecnologia di “Toka”, una start-up fondata dall’ex premier Ehud Barak.
La start-up israeliana “Toka” fornisce ai governi occidentali un software spia in grado di accedere a tutte le telecamere di sorveglianza.
Alterando la loro realtà in tempo reale e anche quella del “passato” cercando le immagini salvate nella memoria digitale e modificandole a piacere.
Il tutto senza lasciare nessuna traccia.
È il quotidiano Haaretz svelare in una lunga inchiesta come funziona questo software – che sarebbe il primo al mondo – sviluppato dalla società fondata dall’ex premier israeliano Ehud Barak e dall’ex capo della divisione cibernetica dell’esercito del Paese ebraico Yaron Rosen.
Le funzionalità del software spia
Secondo il quotidiano israeliano, la tecnologia fornita da “Toka” consente ai clienti di penetrare nel sistema di videosorveglianza – di un edificio governativo.
Oppure di un albergo, di una casa – e persino delle webcam semplicemente selezionando l’area geografica di interesse.
Una volta dentro, è possibile osservare dal vivo cosa succede davanti a queste telecamere.
Non solo. Secondo i documenti consultati da Haaretz chi utilizza questo software può anche accedere all’archivio video.
Identificare alcuni momenti specifici e modificarli – sia video che audio – per “nascondere attività di investigazioni private” durante “le operazioni”.
Clienti che acquistano il software spia
Il programma della start-up israeliana può anche tracciare i movimenti di un’auto in tempo reale senza che nessuno se ne accorga.
Sul suo sito ufficiale «Toka» spiega che i servizi sono offerti solo ai militari, alle organizzazioni di sicurezza nazionale, all’intelligence e alle forze dell’ordine «degli Stati Uniti e dei suoi più stretti alleati».
Per il quotidiano israeliano i clienti sono – o sono stati – Israele, Usa, Germania, Australia, Singapore.
Ma l’Italia compare anche nella mappa fornita dalla pagina web della start-up, senza però fornire ulteriori dettagli.
Nella lista ci sono anche Spagna, Portogallo, Francia, Regno Unito, Grecia, Canada.
Criticità del software spia
Qualche avvocato intervistato da Haaretz lancia l’allarme sul rischio che un video venga manipolato per incriminare cittadini innocenti, oppure per scagionare qualcuno tra gli 007 da accuse o per motivi politici.
Sempre sul suo sito web «Toka» spiega che la start-up «revisiona regolarmente l’elenco selezionato di paesi, utilizzando valutazioni esterne su una serie di questioni tra cui le libertà civili, lo stato di diritto e la corruzione».
“Rispettiamo e siamo regolamentati dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e dall’Agenzia per il controllo delle esportazioni della difesa israeliana”, continua la società.
Il caso del software “Pegasus”
Israele — in particolare l’area a nord di Tel Aviv, centro di una security start-up valley — si sta sempre più dimostrando il Paese che produce la tecnologia più avanzata per gli agenti segreti di tutto il mondo.
I servizi segreti di diversi stati stanno ancora cercando di fermare l’impatto di “Pegasus”.
Lo spyware che aggira le difese degli smartphone rubando foto, video, movimenti, telefonate, password, registro delle chiamate, post pubblicati sui social network.
Il programma può anche attivare la fotocamera e il microfono del tuo smartphone.
Ma allo stesso tempo si cerca di capire l’impatto di un altro software spia, anch’esso “made in Israel” e chiamato “Predator”.