Con l’avanzamento dell’intelligenza artificiale (IA) e della tecnologia vocale, un fenomeno intrigante e controverso sta emergendo: l’uso di chatbot per “resuscitare” digitalmente i propri cari defunti. Questa pratica, pur non regolamentata, solleva importanti questioni etiche e psicologiche.
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L’Esperienza Personale di Christi Angel
Christi Angel, una donna di 47 anni di New York, ha trovato conforto nel parlare con un chatbot basato sul suo defunto partner, Camerum. Questo chatbot è stato addestrato utilizzando foto, audio e video del partner defunto, e l’esperienza è stata così realistica che Christi ha iniziato a dimenticare che stava interagendo con un’IA. Questa storia è stata documentata nel film “Eternal You”, diretto da Hans Block e Moritz Riesewieck, che esplora le implicazioni della resurrezione digitale.
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Project December e le Sue Funzionalità
La piattaforma che Christi ha utilizzato si chiama Project December, sviluppata da Jason Rohrer. Inizialmente concepita come un progetto artistico per creare personaggi chatbot, Project December è rapidamente diventata uno strumento per ricreare versioni digitali di partner, amici e parenti defunti. Gli utenti compilano schede dettagliate con informazioni sul defunto, che vengono poi utilizzate per addestrare il modello di intelligenza artificiale.
Versonas: Una Nuova Frontiera del “Grieftech”
Oltre ai chatbot, il documentario introduce il concetto di “versonas”, profili postumi creati su piattaforme come YOV (You, Only Virtual). Justin Harrison, fondatore di YOV, ha creato una versione digitale di sua madre prima della sua morte. Queste versonas possono recitare frasi di commiato durante i funerali, utilizzando foto, video e registrazioni vocali del defunto.
Questioni Etiche e Psicologiche
L’uso dell’IA per ricreare i defunti solleva diverse preoccupazioni. Sherry Turkle, professoressa presso il Massachusetts Institute of Technology, avverte che queste tecnologie potrebbero rendere difficile per le persone accettare la perdita dei propri cari. Gli esperti dell’Università di Cambridge stanno chiedendo una regolamentazione per affrontare i potenziali danni psicologici, specialmente sui soggetti più vulnerabili come i bambini, e per proteggere i diritti delle persone coinvolte.
La Necessità di una Regolamentazione
Katarzyna Nowaczyk-Basiska, co-autrice di uno studio presso il Leverhulme Centre for the Future of Intelligence dell’Università di Cambridge, sottolinea l’importanza di misure protettive responsabili. La regolamentazione dovrebbe mirare a prevenire l’uso indiscriminato di dati e a garantire che la tecnologia non causi danni psicologici significativi.
Conclusioni
La tecnologia per “resuscitare” i defunti con l’IA è una dimostrazione potente delle capacità moderne, ma richiede una riflessione attenta e una regolamentazione appropriata per mitigare i rischi associati. Mentre soddisfa un bisogno umano antico, è fondamentale bilanciare l’innovazione con la protezione dei diritti e della salute mentale degli individui coinvolti.
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare l’articolo originale su Fanpage.it.