Pistola Taser è un’arma di difesa personale non letale che ha rivoluzionato il modo in cui le forze dell’ordine e i civili si proteggono. Questa arma, sviluppata all’inizio degli anni ’70, ha migliorato i manganelli elettrici, consentendo la scarica elettrica a distanza. Ma come funziona esattamente una pistola Taser elettrico per difesa personale e quali sono le sue implicazioni legali? Scopriamolo insieme.
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Pistola Taser: Storia e Funzionamento
La pistola Taser è stata ideata da John Cover, che ha avuto l’idea di consentire la scarica elettrica a distanza mediante due freccette collegate al generatore di scarica ciascuna da un sottile filo elettrico isolato e sparato fino ad una distanza di 5 o 6 metri. Il nome “Taser” è un acronimo per “Thomas A. Swift’s Electronic Rifle”, dove Thomas A. Swift è l’eroe di un fumetto popolare all’epoca.
La scarica prodotta da un Taser è ad alto voltaggio (circa 50.000 volt) e a basso amperaggio (6 milliampère), partendo da una normale batteria a 7,2 volt. Questa scarica viene poi concentrata in un condensatore da cui viene rilasciata ad impulsi di 4-5 microsecondi, con picchi di 5-6 Amp. e con un ritmo di una quindicina di impulsi al secondo.
Pistola Taser ed il suo utilizzo
La pistola Taser è diventata sempre più popolare tra le forze di polizia perché permette di immobilizzare persone violente senza dover ricorrere ad armi da sparo, che possono essere eccessive per lo scopo da ottenere e che possono causare problemi in caso di incidente. Inoltre, il Taser è d’obbligo per gli interventi su aerei, dove solo poche persone con alta preparazione specifica hanno il controllo dei nervi e dell’arma necessario per evitare di forare la carlinga pressurizzata, con effetti tragici.
Durata della Scossa e Amperaggio della Pistola Taser
Quando si parla di pistole Taser, due aspetti tecnici fondamentali per comprenderne l’efficacia e la sicurezza sono la durata della scossa e l’amperaggio. Questi parametri determinano quanto il Taser sia in grado di immobilizzare un individuo senza causare danni permanenti, ma anche quanto sia sicuro in relazione a possibili rischi.
Durata della Scossa
La durata della scossa emessa da una pistola Taser varia in base al modello e alle impostazioni specifiche. La maggior parte dei dispositivi di questo tipo è progettata per emettere una scarica della durata di 5 secondi, un intervallo che, secondo i produttori, è sufficiente per immobilizzare temporaneamente un individuo permettendo agli operatori di intervenire in sicurezza. Alcuni modelli, però, permettono di interrompere la scarica anticipatamente oppure di prolungarla, ma le normative e le linee guida per le forze dell’ordine raccomandano di limitare il più possibile la durata della scarica per minimizzare i rischi per la salute.
Il tempo di 5 secondi è stato scelto perché genera un blocco temporaneo del sistema nervoso, che si traduce in una perdita di controllo dei muscoli e incapacità di movimento, senza causare danni permanenti al soggetto colpito, almeno nei casi standard. Tuttavia, scariche più lunghe potrebbero aumentare il rischio di danni fisici, specialmente su soggetti con patologie pregresse.
Amperaggio e Sicurezza
La sicurezza del Taser si basa non tanto sul voltaggio, che è estremamente elevato (tra i 50.000 e i 150.000 volt a seconda del modello), ma sull’amperaggio relativamente basso. Le pistole Taser comunemente usate dalle forze dell’ordine hanno una corrente che oscilla intorno ai 2 milliampere (mA). Questo valore è considerato sicuro per l’essere umano perché, anche se il voltaggio è alto, l’amperaggio basso riduce la quantità di corrente che attraversa il corpo, mantenendo la scossa al di sotto della soglia che causerebbe danni permanenti o che potrebbe risultare letale.
L’amperaggio di 2 mA è pensato per generare una scarica sufficientemente intensa da causare dolore e immobilizzazione temporanea, ma senza compromettere le funzioni vitali o danneggiare il sistema cardiovascolare. È importante ricordare che il corpo umano è particolarmente sensibile all’amperaggio, e correnti superiori ai 10 mA possono causare fibrillazione ventricolare, una condizione potenzialmente letale. Per questo motivo, i produttori di Taser mantengono l’amperaggio al di sotto di questo valore.
Considerazioni Mediche e Rischi
Nonostante l’amperaggio contenuto e la breve durata della scossa, l’uso del Taser non è privo di rischi. Studi medici indicano che l’impulso elettrico, anche a bassi amperaggi, potrebbe causare danni nei soggetti con condizioni preesistenti, come patologie cardiache, pacemaker o defibrillatori impiantabili. Inoltre, alcuni esperti sostengono che ripetute scariche, o scariche prolungate oltre il limite standard, potrebbero aumentare il rischio di lesioni permanenti o addirittura morte.
In Italia, proprio per queste ragioni, la normativa e le linee guida imposte alle forze dell’ordine prevedono protocolli rigidi sull’uso del Taser. Gli agenti devono evitare l’uso prolungato o multiplo di scariche e devono valutare attentamente la situazione prima di decidere di usare la pistola Taser su un soggetto apparentemente a rischio.
La pistola Taser rappresenta una soluzione utile per contenere situazioni di pericolo senza ricorrere a forza letale, ma la durata della scarica e l’amperaggio giocano un ruolo cruciale nella sicurezza di questo dispositivo. Mantenere la durata della scossa al di sotto dei 5 secondi e l’amperaggio sotto i 2 mA rappresenta il compromesso migliore per ottenere efficacia senza rischi significativi, almeno in condizioni standard. Le normative italiane cercano di garantire un uso del Taser che sia sicuro sia per gli agenti sia per i cittadini, riducendo al minimo i rischi di incidenti gravi.
Pistola Taser: quali tipi sul mercato
Attualmente, ci sono due tipi principali di Taser elettrico per difesa personale sul mercato: quelli prodotti dalla Tasertron in California e quelli prodotti dalla Taser International in Arizona. La differenza sostanziale tra i due prodotti è che il primo usa come propellente per lanciare le freccette un normale innesco acceso per via elettrica, mentre il secondo (Air Taser) usa un contenitore con anidride carbonica.
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Il Taser prodotto da Tasertron, il modello 95 HP, è attualmente il più sofisticato. È destinato alle forze di polizia, con batterie al litio da 15 volt e una distanza d’impatto massima di 21 piedi. I valori elettrici sono 50.000 volt, 133 mA, 18 W. È dotato di un puntatore laser incorporato e il produttore assicura che le freccette colpiranno entro un raggio di tre pollici dal punto luminoso. Pesa circa 500 grammi e le freccette vengono lanciate a velocità di circa 60-65 ms.
Il modello più sofisticato prodotto da Taser International era, fino al 2002, lo M26. Questo modello utilizza una cartuccia con la carica di gas, fili e frecce contenuta nella parte anteriore e si cambia rapidamente. Tuttavia, non si possono sparare due colpi in rapida sequenza come nel modello precedente. Ogni coppia di cariche costa 35 Euro. Usa batterie normali ed ha un chip che registra data e ora dell’impiego.
Nel 2003, sono stati introdotti i modelli X26 D per uso civile e X26 E per usi di polizia, entrambi da 26 Watt. Questi modelli hanno prestazioni superiori del 5%, ma consumano 1/5 dell’energia dei modelli precedenti. Sono circa la metà dei modelli precedenti per peso e dimensioni. Questi nuovi modelli consentono di individuare il possessore dell’arma perché assieme alle frecce sparano una serie di dischetti con sopra il numero di serie della cartuccia. I modelli per polizia dispongono anche di un chip che registra tempi e modo di impiego.
Taser elettrico e la Normativa Italiana
Secondo la legislazione italiana, le pistole Taser difesa personale sono classificate come “armi proprie”. Non rientrano nella categoria delle armi da fuoco tradizionali poiché non sparano un proiettile attraverso una canna, un criterio fondamentale per definire un’arma da fuoco (l’unico eccezione sono i lanciarazzi, che lanciano un dispositivo da un tubo e sono stati classificati come armi comuni per decisione legislativa). Per portare queste armi in Italia, è necessaria una licenza di importazione.
Queste armi possono essere vendute esclusivamente da rivenditori di armi autorizzati e solo a individui che possiedono un permesso di porto d’armi o un nulla osta. Non è permesso portare queste armi in pubblico per nessuna ragione, nemmeno da coloro che detengono un permesso di porto d’armi.
La normativa italiana sul Taser è stata sviluppata negli ultimi anni con l’obiettivo di disciplinare l’uso di quest’arma non letale, riservandola principalmente alle forze dell’ordine. L’introduzione del Taser in Italia, in termini di regolamentazione, è legata al Decreto Legge 4 ottobre 2018, n. 113, noto come Decreto Sicurezza, che ha aperto la strada alla sua sperimentazione e poi alla sua autorizzazione definitiva per l’uso da parte di determinate unità di polizia.
Decreto Sicurezza e Sperimentazione
Il Decreto Sicurezza del 2018 ha avviato una fase sperimentale dell’uso del Taser in alcune città italiane, consentendo a polizia, carabinieri e guardia di finanza di utilizzarlo in casi particolari. La sperimentazione, avvenuta sotto stretto monitoraggio, ha riguardato alcune delle principali città, come Roma, Milano, Napoli e Torino, e si è protratta fino al 2020. Durante questa fase, l’obiettivo era quello di testare l’efficacia del Taser come alternativa non letale in situazioni di pericolo o di resistenza attiva, riducendo il ricorso ad armi da fuoco o altri metodi coercitivi.
Taser: Uso, Regolamentazione e Limiti
Il Taser è regolamentato con grande attenzione, al fine di minimizzare i rischi di abusi e di danni collaterali. La normativa italiana stabilisce che l’uso del Taser è consentito solo agli agenti delle forze dell’ordine che abbiano seguito specifici corsi di formazione. Durante questi corsi, gli agenti apprendono sia l’uso tecnico dell’arma sia le modalità legali di impiego, con un’enfasi sull’uso proporzionale e limitato dello strumento.
In pratica, l’utilizzo del Taser è previsto solo in situazioni che presentano un rischio per la sicurezza pubblica e in cui l’agente deve intervenire per difendere sé stesso o altre persone da un pericolo immediato. Il Taser è considerato una “extrema ratio”, ovvero una soluzione da adottare solo quando tutti gli altri mezzi di contenimento, come la persuasione verbale e la presenza fisica, risultino inadeguati o inefficaci.
Procedura di Utilizzo e Obblighi degli Agenti
Gli agenti sono tenuti a seguire una procedura precisa durante l’utilizzo del Taser:
- Avviso verbale: Prima di utilizzare il Taser, l’agente deve avvertire verbalmente il soggetto, invitandolo a interrompere il comportamento ostile. L’avviso serve anche a dissuadere il soggetto, riducendo la necessità di effettivo utilizzo dell’arma.
- Avvertimento visivo e sonoro: Il Taser è dotato di un avviso luminoso e di un suono che si attivano prima dello sparo. Questo è un ulteriore tentativo di indurre il soggetto a desistere senza che l’arma venga effettivamente impiegata.
- Controllo medico: Dopo l’uso del Taser, la normativa impone che il soggetto immobilizzato venga sottoposto a un controllo medico per escludere eventuali complicazioni fisiche, specialmente se il soggetto presenta condizioni di salute particolari o se si sospetta una reazione avversa alla scarica elettrica.
Divieto di Uso per i Privati e Sanzioni
Uno degli aspetti fondamentali della normativa italiana sul Taser è il divieto assoluto di possesso e utilizzo da parte di privati. In Italia, la legge vieta la detenzione di armi elettriche e altri strumenti di autodifesa che emettono scariche elettriche per chi non appartiene alle forze dell’ordine. Il possesso illegale di un Taser da parte di un privato è considerato un reato, punibile con sanzioni che possono variare a seconda delle circostanze e dell’uso improprio dell’arma.
Inoltre, in caso di uso eccessivo o sproporzionato del Taser da parte di un agente, la legge prevede conseguenze disciplinari e, nei casi più gravi, sanzioni penali. Gli agenti devono infatti attenersi rigorosamente alle linee guida, e un uso improprio dell’arma potrebbe comportare accuse di abuso di potere o di lesioni personali.
Controversie e Critiche sulla Normativa Italiana
L’introduzione del Taser e le disposizioni normative in Italia sono oggetto di ampio dibattito. Alcuni critici sostengono che, sebbene il Taser elettrico sia ritenuto meno letale rispetto ad altre armi, il suo uso possa comunque rappresentare un rischio, specialmente per persone vulnerabili, come chi soffre di patologie cardiache o di disturbi psichici. Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani hanno sollecitato una maggiore cautela, temendo che l’arma possa essere utilizzata in modo sproporzionato e che la normativa non sia sufficientemente chiara sui limiti di impiego.
In Italia, il Taser è uno strumento di difesa e sicurezza strettamente regolamentato, riservato esclusivamente alle forze dell’ordine e utilizzabile solo in casi specifici e sotto determinate condizioni. La normativa italiana cerca di bilanciare la necessità di strumenti di difesa per gli agenti con la tutela dei diritti umani e della salute pubblica, imponendo limiti rigorosi e procedure precise. Tuttavia, il dibattito è destinato a proseguire, e nuove modifiche potrebbero essere introdotte in futuro per rispondere a eventuali abusi o problemi riscontrati sul campo.
Pistola Taser: Sicurezza e Controversie
Nonostante le affermazioni sulla sicurezza della pistola Taser elettrico, ci sono state alcune controversie. Nel novembre 2004, l’Air Force Research Laboratory (AFRL) ha pubblicato la notizia che i Taser e apparecchi analoghi provocano acidosi del sangue che hanno come conseguenza pericolose alterazioni del ritmo cardiaco fino all’arresto cardiaco. Inoltre, sembra che dal 2001 siano morte 70 persone dopo essere state colpite dalla scarica elettrica.
La pistola Taser è stata progettata per essere un’arma di difesa non letale, ma non è senza le sue controversie. Mentre è vero che l’uso di un Taser può evitare l’uso di armi da fuoco potenzialmente letali, ci sono preoccupazioni riguardo alla sicurezza e all’efficacia di queste armi.
Pistola Taser e Sicurezza
La sicurezza della pistola Taser è stata oggetto di dibattito. Le affermazioni sulla sicurezza provengono principalmente dal produttore, che sostiene che l’arma è sicura per l’uso tra i 2 e i 70 anni di età e che è praticamente innocua. Tuttavia, è sconsigliato l’uso su donne incinte.
La scarica elettrica prodotta da un Taser elettrico è ad alto voltaggio ma a basso amperaggio, il che significa che non dovrebbe causare danni permanenti. Tuttavia, la scarica può causare una caduta a terra a causa delle contrazioni muscolari, che potrebbe portare a infortuni.
Pistola Taser e Controversie
Nonostante le affermazioni del produttore, ci sono state numerose controversie riguardo alla sicurezza della pistola Taser. Nel novembre 2004, l’Air Force Research Laboratory (AFRL) ha pubblicato un rapporto che suggerisce che i Taser possono causare acidosi del sangue, che può portare a pericolose alterazioni del ritmo cardiaco e potenzialmente all’arresto cardiaco.
Inoltre, ci sono stati rapporti di morti dopo l’uso di un Taser. Secondo alcuni rapporti, dal 2001 sono morte 70 persone dopo essere state colpite da un Taser. Queste morti hanno sollevato domande sulla sicurezza dell’arma e sul suo uso appropriato.
Mentre la pistola Taser offre un’alternativa non letale alle armi da fuoco, è importante considerare le potenziali implicazioni per la sicurezza. Le forze dell’ordine e i civili che utilizzano queste armi devono essere adeguatamente formati e consapevoli dei potenziali rischi. Inoltre, è necessaria una maggiore ricerca per comprendere appieno l’impatto di queste armi sulla salute umana.
Taser e l’impatto sulla Polizia
Nonostante le controversie, il Taser ha avuto un impatto significativo sulle forze di polizia. In Florida, dove è stata sperimentata in alcune località, l’uso di armi da fuoco da parte della polizia si è ridotto a zero e le lesioni a criminali o poliziotti si sono ridotte del 70%. Questo dimostra l’efficacia della pistola Taser come strumento di difesa non letale.
Conclusioni
La pistola Taser rappresenta un’innovazione significativa nel campo delle armi di difesa. Nonostante le controversie relative alla sua sicurezza, ha dimostrato di essere un’arma efficace per immobilizzare persone violente senza ricorrere all’uso di armi da fuoco. Tuttavia, è importante ricordare che l’uso di queste armi è regolato da leggi specifiche e che devono essere utilizzate responsabilmente.
FAQ sulla Pistola Taser
1. Cos’è una pistola Taser e come funziona?
La pistola Taser è un’arma non letale che utilizza impulsi elettrici per immobilizzare temporaneamente una persona. La scarica elettrica blocca i segnali nervosi, causando una temporanea incapacità di movimento.
2. Chi può utilizzare il Taser in Italia?
In Italia, l’uso del Taser è consentito esclusivamente alle forze dell’ordine e in contesti specifici, secondo le disposizioni del Ministero dell’Interno. Non è permesso per l’uso da parte di privati cittadini.
3. Il Taser è pericoloso?
Il Taser è progettato per essere non letale, ma un uso improprio può comportare rischi, soprattutto per individui con condizioni di salute preesistenti. Per questo motivo, la normativa prevede che il soggetto colpito sia sottoposto a un controllo medico immediato.
4. In quali situazioni può essere utilizzato il Taser?
La normativa italiana prevede che il Taser possa essere utilizzato solo quando altre modalità di intervento risultano inefficaci o non praticabili, ad esempio in caso di minaccia diretta o resistenza pericolosa.
5. Quali sono le preoccupazioni sui diritti umani legate al Taser?
Organizzazioni per i diritti umani, come Amnesty International, esprimono preoccupazioni sull’uso improprio del Taser, che potrebbe portare a violazioni dei diritti, specialmente se impiegato in maniera sproporzionata.
Glossario dei Termini Legati al Taser
- Taser: Strumento di autodifesa non letale che utilizza impulsi elettrici per immobilizzare temporaneamente una persona.
- Impulso Elettrico: Scarica di energia elettrica generata dal Taser, che interferisce con i segnali nervosi del bersaglio.
- Non Letale: Caratteristica di un’arma progettata per non causare danni permanenti o fatali; il Taser rientra in questa categoria.
- Forze dell’Ordine: Autorità incaricate di garantire l’ordine pubblico, tra cui polizia e carabinieri, le uniche autorizzate a usare il Taser in Italia.
- Ministero dell’Interno: Organo del governo italiano responsabile della sicurezza pubblica e delle direttive sull’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine.
- Avvertimento Verbale: Procedura che prevede di avvisare il soggetto prima di utilizzare il Taser, obbligatoria secondo la normativa italiana.
- Controllo Medico: Valutazione sanitaria richiesta dalla legge dopo l’uso del Taser, per garantire che il soggetto colpito non abbia subito danni fisici.
- Sproporzionato: Uso di forza eccessiva rispetto alla situazione; nel caso del Taser, si teme che possa essere impiegato in modo non adeguato o in situazioni che non richiedono tale livello di intervento.