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Videosorveglianza privacy. Si parla da molto tempo di eventuali modifiche delle norme in materia di privacy, per adattarle ai processi di digitalizzazione e rinnovamento tecnologico sempre più imminenti.
Ma nell’attesa sarebbe utile attenersi alle normative esistenti e che sono state stabilite a salvaguardia della riservatezza di persone e ambienti.
Un settore di forte criticità è quello dell’installazione di telecamere di videosorveglianza, che dovrebbero essere tempestivamente segnalate da cartelli.
Questo, sfortunatamente, non sempre avviene.
La preoccupazione di Federprivacy ed Ethos Academy
Solo un gruppo minoritario di installazioni (l’8%) si attiene al Regolamento europeo sulla privacy (Gdpr),
Che obbliga regolari cartelli con avvisi per i cittadini che accedono in un esercizio pubblico munito di videosorveglianza.
Lo riporta un’indagine della Federprivacy in collaborazione con Ethos Academy, che denuncia una generale sottovalutazione degli aspetti legati alla tutela della privacy da parte di progettisti e installatori.
Gli obiettivi delle telecamere sparse ormai dappertutto non sono per nulla garanti della privacy dei cittadini.
Dall’indagine appare che nel 38% dei casi non c’è proprio nessun avviso ai cittadini dell’avvenuto montaggio di telecamere.
Nel 54% dei casi la persona nota che è affisso un cartello, ma si tratta di un avvisto non redatto con le informazioni giuste e aggiornate.
Oltretutto queste inadempienze non restano impunite.
Perché in circa 4 anni di imposizione delle nuove leggi europee sono state deliberate in totale sanzioni pari a circa 4 milioni di euro alle aziende che non hanno rispettato le norme.
Mancano le competenze
Sono meno della metà (46%) i tecnici e gli installatori che capiscono i reali rischi per la privacy e del pericolo multe.
Oltre a questo, sono pochi i Data protection officer (Dpo), persone preposte anche al controllo dell’effettiva conformità delle apparecchiature di sorveglianza alle normative vigenti.
Nel sud solo il 3% delle aziende asserisce di avere un Dpo, mentre al nord ovest la percentuale è del 61% e nel nord est del 24%.
Bisogna, perciò, fare una preparazione adeguata e puntuale per gli addetti ai lavori.
Le norme del Garante su videosorveglianza privacy per le persone fisiche
L’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha comunicato diverse linee guida per un adeguato riguardo della privacy da parte delle telecamere spia di videosorveglianza montate da persone fisiche.
Le persone fisiche hanno la possibilità, nell’ambito di attività di carattere personale o domestico, installare telecamere di videosorveglianza a protezione della sicurezza di persone o beni senza alcuna autorizzazione e norma, purché:
- le telecamere siano adatte a sorvegliare solo zone di propria esclusiva proprietà;
- siano rese operative misure tecniche per offuscare parti di immagini in tutti i casi in cui, per garantire in modo adeguato la sicurezza propria o dei propri beni, sia indispensabile videosorvegliare limitatamente anche aree di altre persone;
- nei casi in cui, sulle aree riprese, insista una servitù di passaggio in capo a terzi, sia acquisito formalmente (una tantum) il permesso del proprietario di tale diritto;
- non si riprendano con le telecamere parti condominiali comuni o di terzi, né aree aperte al pubblico (vie pubbliche o zone di pubblico passaggio);
- non siano oggetto di comunicazione a terzi o di diffusione le immagini riprese.