Algeria, giallo sulla sorte degli ostaggi Al Jazeera: 50 morti, 35 erano ostaggi

Sviluppi drammatici per il sequestro di 41 occidentali in un campo per l’estrazione di gas nel deserto algerino. Un gruppo di ostaggi sarebbe stato colpito mentre i terroristi li spostavano a bordo di veicoli da un edificio all’altro all’interno della base. Secondo un’altra ricostruzione, il convoglio avrebbe cercato di forzare il blocco dell’esercito algerino e a quel punto sarebbero intervenuti gli elicotteri.

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Il risultato è comunque una strage: almeno 34 ostaggi uccisi, secondo la tv satellitare panaraba Al Jazeera probabilmente molti occidentali, 15 della ventina di islamisti di Al Qaeda morti, compreso il leader del commando, Abu al Baraa. Ne resterebbe però una mezza dozzina, ancora asserragliati nel campo, col il resto degli ostaggi. Uno è stata raggiunto sul telefono satellitare dall’Agenzia di Stato mauritana Ani: «Uccideremo gli altri ostaggi se attaccano di nuovo», ha minacciato. Sempre secondo l’agenzia mauritana, solo due americani, tre belgi, un giapponese e un britannico sarebbero sopravvissuti al raid delle forze algerine . Gli statunitensi uccisi sarebbero quindi cinque.

Almeno quarantacinque ostaggi, di cui 15 di nazionalità straniera, fra cui due francesi, sono comunque riusciti a fuggire dall’impianto, gestito da Bp, la norvegese Statoil e l’algerina Sonatrach. La fuga sarbbe però avvenuta prima del blitz degli elicotteri, in mattina. Nell’impianto, oltre ai 41 occidentali, c’erano almeno 150 lavoratori algerini, dell’azienda francese CIS Catering. La notizia della fuga è stata confermata dalla prefettura di Illizi all’agenzia Aps . Ieri, i miliziani avevano preso in ostaggio 41 persone di diversa nazionalità, tra cui americani, giapponesi, francesi e britannici, e 150 dipendenti algerini .

L’impianto è assediato da ieri dalle forze di sicurezza algerine. Questa mattina i sequestratori hanno chiesto ad Algeri di richiamare le truppe per avviare un negoziato sul rilascio degli ostaggi. Appello rilanciato, su Al Jazeera, anche da tre ostaggi.

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La brigata che si firma Katiba al Moulathamin «Coloro che firmano con il sangue», ieri hanno rivendicato l’assalto per «vendetta» contro la concessione dello spazio aereo algerino ai Rafale francesi diretti in Mali.

Alcuni ostaggi – giapponesi e sudcoreani – sarebbero rimasti feriti dai colpi sparati dall’esercito, secondo una fonte dei sequestratori, che a loro volta minacciano di uccidere un britannico, secondo quanto riferisce Al Jazeera. Secondo il quotidiano arabofono algerino Al Khabar, che cita proprie fonti delle forze di sicurezza, i terroristi hanno fatto indossare ad alcuni degli ostaggi delle cinture esplosive e hanno piazzato delle cariche a protezione dell’area.

Uno dei sequestratori «ha tratti somatici occidentali e non parla bene l’arabo», ha raccontato ad Al Jazeera un algerino rilasciato ieri, Abdallah. Gli altri membri del commando, ha aggiunto l’ex ostaggio, sono «tunisini, egiziani e algerini».

Fonte La Stampa

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  • Francesco Polimeni è un esperto riconosciuto nel campo del Technical Surveillance Counter Measures (TSCM), con oltre trent'anni di esperienza nel settore della sicurezza e del controspionaggio.

    Dopo una carriera come agente della Polizia di Stato, ha fondato Polinet S.r.l. a Roma, un'azienda leader nelle bonifiche elettroniche e nella vendita di dispositivi di sorveglianza.

    Dal 2001 è Amministratore Unico della Polinet S.r.l., tra le società leader in Italia esperte in tecnologie di Controsorveglianza e Anti Intercettazioni.

    La sua specializzazione include la bonifica di microspie in ambienti privati e professionali, nonché la rimozione di localizzatori GPS nascosti nei veicoli.

    Polimeni è anche un volto noto nei media italiani, avendo partecipato a numerose trasmissioni televisive di rilievo come "Porta a Porta" e "Matrix", dove è spesso invitato come esperto per discutere di tematiche legate alla sicurezza delle informazioni e al controspionaggio.

    La sua attività non si limita alla capitale; infatti, offre i suoi servizi di bonifica in tutta Italia, mantenendo un alto livello di riservatezza e professionalità in ogni intervento.

    Francesco Polimeni è iscritto al Ruolo Periti ed Esperti dalla C.C.I.A.A. di Roma al numero *** RM-2368 *** quale "Esperto in Sistemi di Prevenzione del Crimine".

    Competenze chiave:

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    - Consulenze tecniche per la prevenzione del crimine

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