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Probabilmente non te ne accorgi neppure, ma i tuoi dati sensibili formano una nuvola d’informazioni.
Spie digitali. Nell’era digitale, le “spie digitali” rappresentano una minaccia crescente. Le informazioni circolano liberamente sul web, e spesso è difficile tracciare dove e come vengano utilizzate. In questo panorama post-computer, è essenziale comprendere le diverse sfaccettature della privacy online. Le minacce variano in termini di gravità: ad esempio, il furto di una foto da Facebook non ha lo stesso impatto del furto di dati bancari. Tuttavia, esistono rischi di base ai quali, volenti o nolenti, siamo tutti esposti.
Oggi, è difficile trovare un luogo pubblico privo di telecamere di sorveglianza. Ovunque ci si giri, siamo circondati da dispositivi di monitoraggio: dalle auto di Google Street View che mappano le strade, ai sistemi di rilevamento della velocità come autovelox e tutor, fino alle telecamere spia delle ZTL. La nostra privacy, anche in spazi aperti, è sempre più limitata.
Nell’era delle “spie digitali”, sembra quasi impossibile sfuggire alla loro presenza pervasiva. Anche se tenti di evitarle, sono sempre lì, pronte a monitorarti. Prendi ad esempio il tuo smartphone: non solo si connette costantemente a una cella telefonica, ma se è dotato di GPS, la tua posizione può essere tracciata con precisione chirurgica. La soluzione più efficace potrebbe essere limitare l’uso del dispositivo, soprattutto evitando l’utilizzo eccessivo di social network con servizi di geolocalizzazione. Tuttavia, bisogna prestare attenzione: molti social network hanno impostazioni sulla privacy ambigue o poco trasparenti, rendendo ancora più difficile proteggere la propria privacy.
Tutelarsi dalle Spie Digitali è accedere con cautela a Siti Social Network e diffidare di applicazioni e giochi ad essi collegati.
Cookie, questi sconosciuti – Non dimentichiamoci dei cookie, quei piccoli e insignificanti file che ci semplificano la vita quando navighiamo in rete e che i browser di ultima generazione ci consentono di monitorare accuratamente.
Anche loro si sono evoluti e ora sono nati i cosiddetti supercookie che, tramite Adobe Flash, riescono ad aggirare le impostazioni sulla privacy e inviano ai loro sviluppatori informazioni che ci riguardano.
La loro eliminazione è un po’ più complessa, perché occorre intervenire manualmente nelle cartelle che contengono i file temporanei di Internet.
Body scanner impudenti – Oltre a queste, esistono minacce ben più gravi, che violano la nostra sfera privata e possono comportare danni economici: queste solitamente riguardano uomini d’affari, frequent flyer e, più in generale, chi fa largo uso di dispositivi mobili.
Prendi, per esempio, i body scanner.
Sono sempre più diffusi all’interno degli aeroporti, ma di tanto in tanto si affaccia lo spettro della pornografia e, comunque, non c’è alcuna garanzia che le immagini – che ritraggono le parti più intime del nostro corpo – vengano istantaneamente cancellate da ogni server.
C’è, però, un problema insormontabile: non puoi evitare questo tipo di controllo, a meno di non voler essere ispezionato “di persona” in modo ancor più accurato.
Database sotto assedio – Gli attacchi ai database di multinazionali e banche rappresentano un altro rischio piuttosto grave, contro il quale non possiamo proteggerci in alcun modo: ne sa qualcosa Sony, il cui portale PlayStation Network è stato per mesi sotto l’assedio dei pirati informatici.
Ora il mondo dell’hacking sta passando dal globale al locale, se così si può dire: gli smartphone sono più vulnerabili di quanto pensiamo e un hacker esperto può accedere facilmente ai dati al loro interno, sfruttando malware e trojan.
Meglio, quindi, astenersi da procedure non proprio lecite, come jailbreak e rooting, e affidarsi ai soli market ufficiali per scaricare le app.
Nel dubbio, è buona norma ripristinare il dispositivo e cambiare periodicamente le password.
Non fidarti degli hotspot – Non sono esposti agli attacchi degli hacker soltanto i telefonini, ma anche gli hotspot Wi-Fi a cui essi si collegano: sono, infatti, altrettanto facili da crackare e, una volta al loro interno, i pirati possono reperire i dati di chi è connesso.
Se non vuoi correre questo pericolo, ti conviene accedere solo a reti domestiche o aziendali fidate, evitando i punti d’accesso pubblici, come biblioteche, bar e fast food, dove i controlli sono più bassi e non si ha mai la certezza dell’onestà degli altri utenti.
E non finisce qui: esiste un ulteriore livello di minaccia, che riguarda sospetti, potenziali criminali e spie digitali, chi ha a che fare con essi e, talvolta, i nerd più incalliti.
Cyberindagini e cyberstalking – Tra queste forme estreme di violazione della privacy, troviamo le microspie e i tracker GPS che gli organi di polizia – soprattutto tra Stati Uniti e Inghilterra – possono utilizzare per svolgere le loro indagini.
Si tratta di operazioni perfettamente legali, seppur sgradevoli, ma in caso di sospetto è sufficiente rivolgersi a un bravo meccanico o a un tecnico informatico per ovviare al problema.
Sistemi analoghi possono, poi, essere utilizzati da compagni gelosi ed ex fidanzati molesti: quest’attività prende il nome di cyber stalking ed è, invece, illegale. Se sei interessato a saperne di più su come identificare e proteggerti dallo stalking, ti consiglio di leggere l’articolo “Come Si prova Lo Stalking? Tecniche e Consigli“. Questo ti fornirà una panoramica dettagliata e consigli pratici su come affrontare e prevenire tale minaccia.
Per proteggersi, basta cambiare frequentemente le password e leggere i resoconti (log) generati dalle applicazioni che usiamo in rete.
La casa del Grande Fratello – A proposito di Internet, dietro all’angolo potrebbe sempre celarsi il troll di turno, che non aspira ad altro che a rubarci dati e immagini per il solo gusto di farlo.
Si tratta di cani sciolti, di spie digitali incontrollabili e imprevedibili, che possono colpire chiunque: non c’è modo di fermarli, ma la fuga d’informazioni può comunque esser arginata, segnalando ogni forma di trasgressione agli amministratori dei siti coinvolti, i quali per legge sono tenuti a rimuovere tutto.
Non bisogna, infine, sottovalutare i sistemi di domotica che utilizzano le spie digitali, o anche solo il controller Kinect e le webcam integrate nelle TV d’ultima generazione: attraverso questi, la nostra casa può trasformarsi – a nostra insaputa – in una sorta di Grande Fratello.
Un sano scetticismo – Le nostre considerazioni sono volutamente esagerate e velatamente ironiche: d’altra parte, non vogliamo trasformarti in un tecnofobo paranoico, che considera ogni oggetto hi-tech come una potenziale minaccia per la propria vita privata.
Ciò non toglie che, con la velocità con cui avanza il progresso tecnologico in questi anni, l’esigenza di leggi più precise in questa direzione è diventata ormai una priorità e, comunque, l’utente medio deve ricordarsi di prestare attenzione a quello che è ancora un mondo tutto da scoprire delle spie digitali.